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L’edema maculare diabetico

L’edema maculare diabetico è un accumulo di liquidi nella macula, la parte centrale della retina, quella più sensibile alla luce e che permette una visione fine dei dettagli.

Si manifesta con sintomi quali:
una visione offuscata e deformata e un’alterata percezione dei colori.
Tutto ciò rende difficile compiere qualunque attività quotidiana che richiede la visione distinta, come leggere, scrivere o guidare l’auto.
Se non trattato adeguatamente l’edema maculare diabetico può portare a una grave perdita della vista nella parte centrale del campo visivo che rende difficili attività quotidiane come leggere o distinguere i volti.
Nei casi più gravi si può arrivare alla cecità.

L’importanza dell’acqua per gli occhi

Il 22 marzo di ogni anno si festeggia l’acqua, l’elemento sinonimo di vita. E così come l’acqua è un importante elemento per la nostra salute lo è anche per gli occhi. Gli occhi, infatti, traggono beneficio dall’idratazione che diamo al nostro intero organismo. L’ammiccamento continuo esercitato dalle nostre palpebre ha proprio lo scopo di garantire la corretta idratazione all’occhio, proteggendolo e “lavando via” le impurità presenti nell’aria. Il film lacrimale che riveste la cornea e la naturale produzione di lacrime sono naturalmente vincolati all’apporto idrico che il nostro corpo riesce a dare. E non solo: la cornea e il corpo vitreo sono fatti per oltre il 90% d’acqua. Insomma, sarebbe davvero impossibile immaginare di avere un apparato visivo sano e perfettamente efficiente senza un corretto apporto di liquidi.

Che cos’è la tomografia corneale Pentacam?

La tomografia corneale è un esame che analizza la forma e alcune caratteristiche ottiche della cornea, misurando curvatura, forma e dimensioni di tutte le strutture della parte anteriore dell’occhio (la parte visibile dell’occhio). In particolare, serve a misurare curvatura ed elevazione della superficie anteriore e posteriore della cornea, spessore della cornea, profondità della camera anteriore (lo spazio compreso tra cornea e iride) e angolo irido-corneale (la struttura che drena i liquidi nell’occhio). La tomografia corneale viene utilizzata per studiare le anomalie della cornea e del segmento anteriore. Permette di diagnosticare precocemente forme di ectasia corneale e di cheratocono sospetto o scarsamente evoluto. Il confronto dei dati raccolti in più esami successivi consente di studiare l’evoluzione delle patologie.

La visita oculistica

La Visita Oculistica è il momento fondamentale che consente di capire e quantificare il quadro oftalmologico complessivo di un paziente adulto o pediatrico in base al quale in una fase successiva è possibile programmare una Diagnostica di 2° livello più sofisticata (High-Tech) sulla base di Problematiche Cliniche o Chirurgiche.

La Visita Oculistica standard consta di alcuni tempi fondamentali:

  • ANAMNESI con Storia Clinica Generale e Oculare del paziente con misurazione delle lenti oculari eventualmente in uso dal paziente (FRONTIFOCOMETRO)
  • Misurazione del difetto refrattivo (Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo) con AUTOREFRATTOMETRO – CHERATOMETRO – OFTALMOMETRO – ABERROMETRO.
  • Valutazione della QUANTITA’ VISIVA CON OTTOTIPO LCD E TEST VISIVI (stereopsi-senso cromatico-bilanciamento).
  • Valutazione DELLA MOTILITA’ OCULARE per ricercare eventuali squilibri muscolari (latenti o manifesti).
  • Valutazione delle strutture anteriori dell’occhio (Palpebre, Congiuntiva, Sclera, Cornea, Iride, Cristallino) con la LAMPADA A FESSURA O BIOMICROSCOPIO.
  • Misurazione della Pressione Oculare (Tonometria) e dello Spessore Corneale (Pachimetria) con TONOPACHIMETRO.

Al termine di queste prime rilevazioni si procede in genere e salvo controindicazioni alla instillazione di un collirio midriatico per la dilatazione della pupilla (o per annullare l’azione accomodativa del muscolo ciliare in caso di valutazioni refrattive) con successiva valutazione del fondo oculare (Retina) con RETINOGRAFO DIGITALE e/o OFTALMOSCOPIO

LA VISITA OCULISTICA DEL BAMBINO NELLO STUDIO OCULISTICO SBANO

A CHE ETA’ PROGRAMMARE LE VISITE OCULISTICHE DI SCREENING

Le prime visite oculistiche pediatriche vanno programmate all’età di 3 e 5 anni. La visita oculistica è mirata alla ricerca di anomalie anatomiche, di eventuali difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo), di alterazioni della motilità oculare (strabismo, nistagmo) e dell’ambliopia (“occhio pigro”).
In questa fascia di età il sistema visivo è ancora in fase di sviluppo, pertanto è in grado di recuperare alcuni difetti se diagnosticati precocemente e trattati adeguatamente entro e non oltre l’età di 8 anni.
Generalmente dall’età di 3 – 4 anni è possibile fare, in base al livello di collaborazione del bambino, una visita oculistica completa.
In seguito andranno programmate visite periodiche secondo l’indicazione dell’oculista.

COME SI SVOLGE LA VISITA OCULISTICA DEL BAMBINO

Durante la prima fase della visita raccoglieremo la storia clinica del bambino e dei familiari.
Successivamente effettueremo la valutazione ortottica che ci consente di verificare se i due occhi sono allineati, la motilità oculare e la stereopsi (collaborazione tra i due occhi).
Utilizzeremo l’AutoRefrattometro-Schiascopio Elettronico e Manuale
per valutare la presenza di difetti di refrazione (miopia ipermetropia ed astigmatismo) e delle Tavole con figurine oppure delle “Forchettine” E di Albini per quantificare il livello visivo in decimi.
In ultimo esamineremo il Segmento Anteriore (cornea iride e cristallino) con la Lampada a Fessura Portatile e infine la Retina o Fondo Oculare con un Retinografo Digitale.
Durante la visita è necessario instillare le gocce che dilatano la pupilla. Questo è forse il momento “più temuto” dai genitori, ma il collirio da fastidio solo per qualche secondo ed è indispensabile per una corretta valutazione del bambino.